La Legge di Bilancio ha apportato qualche novità in materia edilizia, immobiliare e fiscale. Alcune di questi cambiamenti al quadro normativo potrebbero effettivamente interessare diversi nostri lettori e, proprio per questo motivo, di seguito abbiamo cercato di riassumere ciò che potrebbe risultare più o meno vantaggioso per costoro.
Continua a leggere Come cambiano mutui e bonus dopo la Legge di Bilancio 2023
Con il termine di abuso edilizio si suole indicare la presenza di un’opera architettonica realizzata in difformità totale o parziale rispetto ai permessi previsti dalla legge o a quanto dichiarato al Comune dove si trova l’immobile.
Come confermano gli ultimi dati inclusi nel report dell’Agenzia delle Entrate–Osservatorio del Mercato Immobiliare, nel corso del 2021 sono tornate a crescere le unità immobiliari ipotecate a garanzia dei mutui,che nell’esercizio sono ammontate a 1.017.087, in aumento del 25,8% rispetto a un 2020 in cui le attività avevano assistito a una battuta d’arresto.
Il cambio di destinazione d’uso è una procedura con cui il proprietario di un immobile modifica le finalità di utilizzo della propria unità. Si pensi, al fine di citare uno dei casi più ricorrenti, al passaggio da ufficio ad abitazione, o viceversa.
Nel nostro mercato immobiliare sono numerose le abitazioni che non sono accatastate regolarmente. Il fenomeno non riguarda – come di norma – le case più vecchie, presenti magari nei vecchi centri cittadini, bensì anche immobili di più recente edificazione che, però, nel corso degli anni hanno subito degli interventi che ne hanno modificato lo stato di fatto rispetto a quanto depositato nelle schede catastali.
La vendita di beni sottoposti a vincolo culturale rivela la presenza di una disciplina specifica, predisposta al fine di tutelare l’interesse che lo Stato potrebbe manifestare su specifici beni che hanno un valore storico-artistico, architettonico o paesaggistico. Ma come funziona la vendita di un bene sottoposto a vincolo culturale? Come viene esercitato il diritto di prelazione da parte del Ministero?
Nel momento in cui si presenta una proposta di acquisto o si firma un compromesso, si è soliti versare una somma di denaro a titolo di caparra. Oltre che di anticipo, la caparra ha anche funzione di garanzia: nel caso in cui una delle due parti non rispetti il contenuto del contratto, recedendo da esso o dando seguito a un inadempimento, la parte adempiente può trattenere la caparra e, se si tratta dell’acquirente (ovvero, della parte che ha versato la caparra) si ha il diritto a ottenere una somma pari al doppio della caparra. 

